Riprendo da un testo di Cartacci:

Eliana è una bambina con Sindrome dello Spettro Autistico di 3 anni e mezzo: è presente l’evitamento tipico dello sguardo, più orientato all’ambiente e ai materiali presenti che le interessano. Ma l’iniziativa è frenata e l’energia si incanala in una infinità di saltelli e movimenti ritmici. Io, dopo un’attesa paziente, con la voce e poi con un tamburo cerco di rispecchiare più fedelmente possibile la musicalità dei suoi gesti. Questo provoca un’apertura mimica, il sorriso e lo sguardo su di me, e crea un clima di fiducia che mi permette, negli incontri successivi, di osare degli interventi e orientare con più forza la bambina verso gli oggetti che aveva più volte toccato senza usare: nascono così dei giochi condivisi.

🔁Ecco un esempio su come è possibile ricercare un canale comunicativo nel setting infantile, sintonizzandosi poi con i contenuti emozionali del bambino, declinati con canali espressivi diversi. Anche questo è un rispecchiamento (imperfetto!), che permette un processo dinamico e trasformativo.

PS. La foto è illustrativa e non collegata alla didascalia.

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