Come Psicomotricista Funzionale attuo percorsi e interventi rivolti a tutti e a tutte le età, in varie fasi di crescita o necessità, collaborando anche con altre figure professionali in progetti di intervento su minori in condizioni di disagio eo disabilità, in modo da garantire una piena e globale presa in carico dell’individuo.

 

 

Lavoro a Firenze, collaborando con diversi Studi Professionali, ma principalmente presso lo Studio Sinapsy Firenze, in via del Palazzo Bruciato 7B (zona Piazza Tanucci\Piazza Leopoldo).

Progetto e attuo dei percorsi e progetti di Psicomotricità Funzionale nelle Scuole, in diversi ordini e gradi, del territorio fiorentino.

Svolgendo e proponendo percorsi di Psicomotricità, lavoro prestando attenzione ad ogni movimento ed ogni espressione della persona, poiché possono essere uno strumento di trasformazione: attraverso esperienze sempre motivanti e piacevoli, realizzate individualmente o in piccolo gruppo, è possibile creare nuove opportunità di benessere.

I percorsi, di durata variabile a seconda degli obiettivi su cui intervenire, possono prevedere uno o più incontri settimanali. 

 

Presso il mio studio attuo progetti rivolti a:

 

Spesso mi rivolgono alcune domande sulla Psicomotricità Funzionale che ho raccolto qui di seguito:

La Psicomotricità Funzionale è una scienza che utilizza varie metodologie per studiare e intervenire sul movimento della persona, inteso come modalità di espressione della sua condotta globale. Con il termine “Funzionale” si fa riferimento alle funzioni biologiche, alle varie funzioni del Sistema Nervoso Centrale e agli adattamenti che la persona compie nei suoi movimenti.
Lo Psicomotricista Funzionale è lo specialista che favorisce lo sviluppo della persona per mezzo del movimento; grazie ad un’alta formazione teorica, tecnica, strumentale e pratica, lo Psicomotricista Funzionale è in grado di effettuare interventi educativi in aiuto a persone di ogni età, attraverso l’impiego di metodi e tecniche indirizzate allo sviluppo della persona. Lo Psicomotricista Funzionale è il professionista che aderisce all'ASPIF - Associazione Psicomotricisti Funzionali.
Tutti possono trovare benefici dalla Psicomotricità Funzionale, a prescindere dall'età: bambini, adolescenti, adulti e persone nella terza età. Basandosi sulle potenzialità e su i punti di forza, è possibile agire con interventi personalizzati sullo sviluppo funzionale della persona per favorire nuovi sviluppi e nuove modalità di adattamento all'ambiente. Per tali ragioni all’inizio di ogni percorso Psicomotorio viene eseguita un'Analisi Funzionale complessa, rivolta oltre che all’analisi del movimento, all’analisi psicologica e biologica della condotta, tenendo conto della fitta rete di funzioni biologiche, neurologiche e psicoaffettive della persona.
La Psicomotricità è estremamente raccomandata in tali casi: interviene con metodologie specifiche, dove attraverso il gioco e il movimento promuove lo sviluppo del bambino. In tali casi gli ambiti di intervento riguardano: Disturbi del linguaggio, Disturbi dell'Apprendimento-DSA, Difficoltà motorie, ritardi dello sviluppo, Sindrome dello Spettro Autistico. Mai attendere nell'intraprendere un percorso psicomotorio nella credenza che eventuali difficoltà possano sparire nel tempo! Purtroppo non si risolvono "da sole" e non spariscono con la crescita, anzi: potremmo avere l'effetto opposto, cronicizzando o aumentando i disagi associati.
Certamente. La Psicomotricità Funzionale agisce proprio sui bisogni e necessità della persona intervenendo sulle funzioni del Sistema Nervoso Centrale, attivando circuiti neuronali capaci di risvegliare nuove capacità attentive e di apprendimento. Nei DSA si possono incontrare spesso situazioni in cui il bambino, ad esempio con difficoltà di lettura, venga messo continuamente davanti al suo limite, senza ricevere adeguati e reali strumenti per superarlo, così da far diventare la lettura un vero e proprio incubo. Intervenire tramite il corpo e il movimento, favorendo la positività dell'esperienza, può offrire allo studente l'opportunità di sviluppare competenze necessarie agli apprendimenti scolastici, oltre a trasformare il senso di inefficacia in efficacia e spinta motivazionale. E' importante agire il prima possibile, sia per favorire un sano sviluppo del bambino, sia per prevenire disagi conseguenti alle difficoltà collegate, come scarsa motivazione, senso di inefficacia e perdita dell'interesse.
Le esperienze proposte a studenti con DSA sono personalizzate in base alla persona, alle sue potenzialità e necessità. Solitamente, grazie al risveglio della veglia e dell'attenzione (necessaria per stimolare l'intenzionalità e la volontà), si propongono ed attuano esperienze che vogliono attivare il sistema nervoso centrale e più vie di trasmissione, agendo su diversi livelli funzionali, come l'equilibrio, gli inseguimenti visivi e la coordinazione oculo-manuale, le dissociazioni del movimento e gli orientamenti della testa. Ciò è utile nei processi di apprendimento e nei processi specifici di: lettura, scrittura, copiatura, dettato e scrittura ideativa, processi legati alla matematica.
Le strategie di intervento sono molteplici e, una volta definita l’Analisi Funzionale e il progetto d’intervento per la persona, vengono proposte ed attivate le metodologie utili per quella persona e per il tipo di intervento: come un abito sartoriale, l’intervento viene cucito su misura per la persona, favorendo un percorso di recupero, di sviluppo e di crescita non invasivo o direttivo. I percorsi di Psicomotricità Funzionale hanno durata variabile e possono svolgersi da una a più ore a settimana, a seconda delle finalità e degli obiettivi dell’intervento. Ogni intervento ha una durata di 50 minuti, solitamente con frequenza di 1 volta a settimana.
In Psicomotricità Funzionale vengono definite esperienze e non esercizi, proprio per la globalità dell'azione stessa sulla persona. A seconda del caso possono essere proposte delle esperienze nel rispetto delle potenzialità dell'individuo per favorire nuovi adattamenti e movimenti utili. Possono essere proposte esperienze per il rilassamento, di percezione, di propriocezione, di equilibrio, ecc.., proprio per ristabilire o promuovere nuove disponibilità al movimento e all'adattamento generale. Le esperienze sono sempre costruite ed adattate per essere adeguate e piacevoli per la persona.
A seguito dell'Analisi Funzionale, un'osservazione di aspetti peculiari e globali della condotta della persona, è possibile stendere un progetto di intervento. La persona (o i genitori, in caso di minori), vengono informati su quali saranno gli obiettivi dell'intervento e in linea di massima la durata dello stesso. I primi risultati possono essere visibili fin da subito, tuttavia è importante ricordare che le variabili (personali, di crescita, di cambiamento, ecc..) sono molte, per cui non è possibile stabilire a priori l'effettiva durata dell'intervento. 
L'intervento può essere individuale o di gruppo. L'intervento individuale si svolge in tutti i casi in cui si desidera intervenire su aspetti importanti e su difficoltà che richiedono una presa in carico totale. Percorsi di gruppo possono essere attivati per gruppi omogenei di persone, con obiettivi comuni: ad esempio gruppi rivolti alla terza età per il rilassamento e la distensione e recupero di alcune abilità motorie, gruppi rivolti a donne e ad adolescenti, oppure per esempio percorsi di gruppo possono essere attivati anche per bambini prescolari, favorendo i prerequisiti per l'ingresso scolastico.
Certo. L'intervento può essere rieducativo in tutti quei casi in cui si sono verificati importanti cambiamenti motori, neurologici o affettivi o a seguito di deficit o difficoltà. Può essere opportuno un intervento educativo anche parallelamente o successivamente alla rieducazione fisioterapica o psicologica, intervenendo sulla globalità dell'individuo.
Assolutamente sì, risulta estremamente utile. L'ingresso alla scuola rappresenta una grande fase di crescita! Le attività per lo sviluppo dei prerequisiti scolastici sono attività rivolte ai bambini che hanno l'età per frequentare la scuola per l'infanzia e i primi anni della scuola primaria: possono essere svolte per potenziare lo sviluppo dei prerequisiti scolastici, migliorando l'approccio al nuovo percorso formativo: prepararsi ad accogliere nuovi apprendimenti e nuove modalità espressive significa prepararsi al futuro scolastico.
Gli interventi preventivi psicomotori sono molto utili in vari momenti di crescita o di cambiamento della persona, come per esempio: - gravidanza e allattamento: il corpo che attraversa dei cambiamenti necessita di nuovi aggiustamenti e consapevolezze, così come il cambio della postura e delle nuove posizioni in cui la mamma interagisce con il figlio; - ragazzi adolescenti: cambiamenti corporei e nuove sfide sociali e personali sono gli elementi fondamentali di questo periodo. Imparare a conoscersi, a conoscere gli altri, confrontandosi con se stessi e con altri secondo modalità espressive e comunicative nuove, sono solo alcuni degli aspetti che possono essere affrontati con metodi e tecniche psicomotorie; - donne in menopausa: un evento fisiologico delicato e particolare per la donna, che si contraddistingue da qualsiasi altra fase, con caratteristiche psicosomatiche diverse, legate anche ad un aspetto psicologico e socio-ambientale oltre che biologico. Questo periodo, seppur di passaggio, è caratterizzato da profondi mutamenti sia corporei che ormonali: quest’ultimi influiscono nella regolarizzazione del tono dell’umore, del comportamento e dell’ansia. Utilizzare tecniche di percezione corporea, di distensione e rilassamento significa affrontare questa fase evolutiva concentrandosi sul proprio benessere e sulla propria salute; - terza età: nelle persone anziane, è basilare lavorare per preservare le capacità psicomotorie e la coordinazione generale, per mantenerle attive quanto più a lungo possibile e per favorire l'autonomia nelle azioni quotidiane e nel rapporto con la realtà. A questo servono anche le esperienze di manipolazione per lo sviluppo ed il mantenimento della motricità fine, proposte in relazione all'età ed anche in relazione a possibili deficit neurologici. Infine, l'intervento Psicomotorio Funzionale su ambiti specifici  può essere attivato in casi in cui determinate abilità o funzioni necessitano una presa in carico seguendo l'adattamento e i bisogni della persona, adulti o bambini. Per esempio in tutti quei casi in cui si desidera intervenire e migliorare abilità motorie, di coordinazione, equilibrio e distensione muscolare.


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