Nel contesto forense vengono condotti colloqui durante le Consulenze Tecniche, a seconda dell’oggetto della stessa. La Consulenza Tecnica può infatti riguardare una separazione o un affido, una valutazione del danno a seguito di un evento negativo, mobbing, violenza e in tutti quei casi riguardanti minorenni, per poter rispondere ai quesiti posti dal Giudice nel procedimento giudiziario.


Il colloquio forense deve ovviamente tener conto di limitazioni e di una diversità di obiettivi e finalità, rispetto ad un colloquio clinico. L’oggetto del colloquio forense è raccogliere la storia della persona, di come essa la racconta o ce la racconta, in modo da dare all’individuo la possibilità di elaborazione di strategie di cambiamento a lungo termine, oltre che permettere di effettuare una valutazione sulla personalità o su aspetti psichici della persona.


L’Ascolto è sempre la parte principale del colloquio psicologico, sia clinico che forense.
E’ quindi fondamentale utilizzare un Ascolto Attivo, modulato sulla persona, che possa permettere ad essa di esprimersi e di poter approfondire liberamente certe tematiche e aspetti del Sè.


Il colloquio clinico forense è, in tal senso, sia una valutazione della persona e della sua vita psichica, sia un percorso che mira a predisporre la persona al cambiamento, utile al procedimento giudiziario specifico.

dr.ssa Sara Verdini, Psicologa, CTU Tribunale di Firenze